San Daniele del Friuli è nota agli italiani per il prosciutto crudo, ma in realtà merita di essere valorizzata anche per il suo patrimonio artistico e storico. Ecco perché
Vi è mai capitato di passeggiare fra le strade di San Daniele del Friuli? Se la vostra risposta è affermativa, vuol dire che avete avuto l’occasione di ammirare da vicino le meraviglie di un piccolo gioiellino turistico della provincia di Udine. Se invece non siete mai stati da queste parti, è arrivato il momento di rimediare: partendo, ovviamente, dal centro storico.
Il centro storico di San Daniele del Friuli
Stiamo parlando in particolare di piazza Vittorio Emanuele II, su cui si affacciano non solo monumenti di grande valore, ma anche botteghe, negozi, locali e ristoranti tipici. Il vero protagonista della piazza è in ogni caso il Duomo di San Michele Arcangelo, ben riconoscibile grazie alla sua facciata di colore bianco, progettata da Domenico Rossi ma ispirata al Palladio. Si tratta del più importante edificio di culto di San Daniele; lo si raggiunge salendo lungo una scalinata che conduce fino a portali in bronzo che sono stati scolpiti con cura da Nino Gortan, un artista locale. All’interno del Duomo, che è costruito su tre navate, è presente uno degli organi più grandi di tutto il Friuli, con qualcosa come 3mila canne e 3 tastiere. Alle 16 e alle 18 vengono organizzate anche delle visite guidate, ma per il resto l’ingresso è gratuito, con apertura dalle 7 del mattino alle 6 e mezza del pomeriggio. Merita di essere vista, tra l’altro, la tela della Santissima Trinità realizzata dal Pordenone, come pure diversi bozzetti di Giovan Battista Tiepolo.
Non solo Duomo
Una volta usciti dal Duomo, al suo fianco si può scoprire il Palazzo Comunale, che attualmente ospita non solo l’archivio comunale ma soprattutto la Civica Biblioteca Guarneriana, la più antica biblioteca pubblica di tutto il Friuli e una delle prime in Italia. il suo nome deriva da quello di un pievano di San Daniele, tal Guarniero D’Artegna, il quale durante la propria esistenza aveva dedicato la maggior parte del tempo a decorare e copiare manoscritti. Dopo la sua morte, i suoi preziosi volumi finirono alla città di San Daniele. Così, il lascito di quel generoso pievano è stato trasformato nel fulcro della biblioteca pubblica, oltre a rappresentare una delle principali testimonianze dell’Umanesimo nel nostro Paese. E in effetti i numeri parlano chiaro, visto che sono più o meno 12mila i libri antichi ospitati. La biblioteca accoglie alcune rarità, fra cui la Bibbia Bizantina o Bibbia Sacra, enigmatica sia per la sua provenienza che per le sue origini. Anche per questo motivo è meta di ricercatori e studenti, non solo italiani ma anche stranieri, che desiderano approfondire le proprie competenze. Ancora, nel novero dei volumi presenti ci sono un missale romanum che risale al Quattrocento, i Trionfi del Petrarca e una Divina Commedia del Trecento. È possibile visitare la Sezione Antica unicamente con un tour guidato.
Gli altri monumenti del centro
Proseguendo l’itinerario turistico nel cuore del centro storico di San Daniele del Friuli ci si può imbattere nell’Ufficio Turistico cittadino, situato nel loggiato sotto i portici del palazzo comunale, e soprattutto nella Casa del Trecento. Si tratta di un monumento nazionale, visibile proprio di fronte al campanile, e rappresenta la sola casa che sia rimasta integra di tutto il borgo medievale antico, sopravvissuta non solo alle bombe lanciate durante la Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto agli effetti drammatici del sistema che nel 1976 devastò tutta la regione del Friuli.